A0244
 
A0244
Главная / Personalia
 
Personal Data
Title Knight
Dating 1463
Location San Ginesio
Type of the object painting
Provenance  
Place of exposition Quadro di S. Andrea, Pala di Sant'Andrea detta anche Pala di San Ginesio, Comune di San Ginesio (provincia di Macerata), Italy
Date of manufacturing 1463
Artist Nicola di Ulisse da Siena
Comments

датировка изображенного костюма явно раньше даты изготовления - около 1420-х
некоторые особенности (нет ремня крепления предличной пластины, ось забрала находится на щечных пластинах)
говорит о том, что здесь присутствует копирование более ранних образцов костюма

Pala di Sant'Andrea detta anche Pala di San Ginesio 1463 - Nicola da Siena

(Link)
Nicola di Ulisse da Siena, Quadro di S. Andrea
Il Quadro di S. Andrea (264 x 162 cm) fu commissionato molto probabilmente nel 1463 dalle autorità municipali di San Ginesio per esprimere gratitudine all'Apostolo che, con la sua apparizione sopra la torre della chiesa di S. Agostino, avrebbe salvato per ben due volte il comune da gravi pericoli. Le dimensioni iperboliche con cui è stato dipinto il santo denotano il carattere devozionale di questa pala d'altare, destinata ad ornare la seconda cappella di sinistra della chiesa agostiniana, oggi trasformata in auditorium comunale.

(Link)
Quadro di S. Andrea (Pala di S. Ginesio, MC)
Il fatto che indusse nel 1463 ca. a commissionare il Quadro di S. Andrea, meglio noto come Battaglia tra Ginesini e Fermani accadde oltre ottant'anni prima della sua raffigurazione sulla celebre tavola ginesina. Il 30 novembre 1377, ad un'ora antelucana (la quarta vigilia della notte, corrispondente alle 4 antimeridiane di oggi), mentre i ginesini ignari del pericolo erano immersi in un tranquillo sonno, chiusi nelle loro case, perche "niun recente dissapore fra i due popoli (di San Ginesio e di Fermo) era corso che potesse riaccendere l'odio", nei pressi delle mura di ponente si stava tramando da parte d'una brigata di mercenari, composta anche da alcuni fermani, un'aggressione a tradimento. Un buon numero di soldati, infatti, che nei giorni precedenti la vigilia di S. Andrea si era radunato nel vicino castello di Gualdo e presso la contrada ginesina di Piandipieca, riusci a passare silenziosamente "sotto la condotta d'un cittadino fermano di casa Adami" (famiglia, ad evidenza, fautrice del nemico) e ad occupare momentaneamente, oltrepassando la Porta Brugiano, il Colle S. Giovanni, vicinissimo alla sunnominata porta di cui oggi e scomparsa ogni traccia. San Ginesio avrebbe sicuramente subito la sorte di Troia, data alle fiamme dagli assalitori, riusciti a varcare le sue mura con l'inganno, se una fornaia, levatasi di buon'ora per destare i suoi aiutanti ed avviarsi al quotidiano lavoro di cottura del pane, intuendo l'immediato pericolo, non avesse dato tempestivamente l'allarme in modo da svegliare di soprassalto i ginesini.
Ancora "mezzi sonnacchiosi", i soldati di San Ginesio brandirono le armi e fronteggiarono gli aggressori che, non avendo sufficiente conoscenza delle strade del paese, furono ricacciati fuori della porta da cui erano entrati, fino alla vicina zona di pianura, dove inizio la vera e propria battaglia, alle prime luci dell'alba, che si concluse con la sconfitta della masnada di assalitori, i quali lasciarono sul terreno tante vittime da far denominare il teatro dello scontro Pian del Sangue. Durante il combattimento, avvenuto nel giorno della festa di S. Andrea, sopra la torre e l'abside della chiesa di S. Agostino, la tradizione vuole che apparisse prodigiosamente il santo "tutto raggiante di luce, ed avente il vessillo in mano, quasi presagio di sicura vittoria", riportata ben presto dai difensori di San Ginesio.

(Link)
Comune di San Ginesio (provincia di Macerata)
La Battaglia tra Ginesini e Fermani (Il quadro di S. Andrea)

(Link)
Nicola d'Ulisse era di origine senese ed era probabilmente un miniatore; la sua attività giovanile è stata riconosciuta nelle miniature del Messale Casini, conservato nella Biblioteca Comunale di Siena, che son state datate tra il 1427 e il 1428. Tra il 1437 e il 1447 decorò il manoscritto Yeats-Thompson, ora conservato alla Biblioteca Municipale di Londra.
Nell'aprile 1442 la sua presenza è documentata a Norcia dove, a fianco di Bartolomeo di Tommaso, inizia a decorare la tribuna della chiesa di sant'Agostino. L'esperienza condizionò molto Nicola, che rimase poi per sempre legato al linguaggio figurativo di Bartolomeo.
Due anni più tardi, sempre nella cittadina umbra, che era ormai diventata la sua patria adottiva, dipinse una ancona, ora perduta, per la chiesa di San Benedetto. Nel 1452 era presente a Siena, dove dipinse una Assunta nel Palazzo Pubblico, di cui ora non restano tracce. Nel 1457 è presente nuovamente a Norcia, dove realizzò alcuni affreschi votivi per la chiesa di Sant'Agostino; quattro anni più tardi eseguì alcune Storie della vita di Cristo per la chiesa di Sant'Antonio di Cascia.
Tra il 1460 e il 1470 lavorò ad Ascoli Piceno e a Fermo e poi anche nei dintorni dell'Aquila. Altre sue opere quali una Croce a Sant'Eutizio e il Cristo Risorto ora nel Museo di Norcia dimostrano la sua totale aderenza alla cultura figurativa umbra. Morì fra il 1476 e il 1477, molto probabilmente di peste.

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