A0356
 
A0356
Главная / Personalia
 
Personal Data
Title Saint warrior
Dating 1420?
Location Ivrea
Type of the object fresco
Provenance  
Place of exposition Italy, Piedmont, Canavese Via Francigena, Ivrea, Cathedral, Crypt
Date of manufacturing  
Artist ? Aimone Duce (Aymo Dux)
Comments

(Link)Italy, Piedmont, Canavese Via Francigena, Ivrea Cathedral, Crypt
fresco
holy knight
XV Century

(Link)
Ivrea, Cathedra, Crypt, Unknown painter of the XV century, A saint warrior, freco

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Il tratto della Via Francigena nel Canavese - o, per meglio dire dell'itinerario che Sigerico, arcivescovo di Canterbury, percorse nell'anno 990 avendo cura di annotare le varie tappe suo viaggio - si snoda tra Pont Saint Martin, uscendo della valle d'Aosta, per giungere ad Ivrea (punto di sosta che Sigerico annota con l'antico nome di Everi) e proseguire verso Santhià (altro punto di sosta annotato come Sca Agath) in territorio biellese.

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Il duomo di Ivrea, dedicato a Santa Maria Assunta, si erge su un'altura, nella parte vecchia della città, a due passi dal Castello dalle rosse torri e dal Palazzo del Vescovado, cui è collegato da un camminamento coperto. La sua storia più che millenaria è testimoniata dalle parti conservatesi delle sue strutture romaniche e dalla serie di interventi successivi che ne ha mutato la fisionomia adeguandola via via ai gusti estetici emergenti, del barocco e del neoclassicismo.
Nel corso del XIII e del XV secolo si assistette ad una serie di interventi che avevano soprattutto come scopo l'ammodernamento e lo sviluppo dell'apparato decorativo, come testimoniano gli affreschi (alcuni dei quali riportati recentemente alla luce e ancora in attesa di uno studio accurato) che possono vedersi all'interno della cripta, lungo la scala di accesso al deambulatorio e nel deambulatorio stesso

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Molti sono gli affreschi sopravvissuti all'interno della cripta. Quello più antico, databile al XIII secolo, raffigura una Madonna col Bambino tra un santo vescovo ed un santo monaco. La Madonna riecheggia, con la ieratica postura della Madonna Theotokòs, iconografie bizantine, mentre la figura attentamente eseguita del santo vescovo (Warmondo?) si lascia ammirare per il suo portamento e la sua fierezza. Troviamo poi all'estremità orientale della cripta un affresco raffigurante un San Gaudenzio dal volto alquanto sereno, (affresco che doveva sovrastare un piccolo altare dedicato al santo eporediese): posti su due facce del pilastro di fondazione del campanile meridionale troviamo due figure (una alquanto mutila) di santi guerrieri con armature ed insegne, forse dell'ordine di San Maurizio. Citiamo ancora gli affreschi nell'absidiola sud della cripta, probabile opera giovanile di Giacomino da Ivrea, che raffigurano una Vergine del latte con Sant'Antonio abate, San Cristoforo e San Sebastiano ed un'Annunciazione ricavata nel prospetto dell'arco.

Aimone Duce (Aymo Dux) era originario di Pavia, la sua attività alla corte dei Savoia
Acaja, presenti da tempo nel Canavese, è contemporanea a quella di Giacomo Jaquerio, ma esprime un gusto fondamentalmente diverso.
Nel 1418 egli era ad Ivrea per l'esecuzione delle armi Savoia, su pergamena e nel 1422, sempre ad Ivrea, dove risiedeva, era pagato per un dipinto in duomo; nel documento l'artista è detto de Papia e habitator yporegia. Purtroppo i suoi affreschi nel duomo sono andati perduti (alcuni però gli attribuiscono l'esecuzione di un Santo guerriero emerso nella cripta del duomo). Attribuito invece con certezza ad Aimone Duce resta nella Pieve di san Lorenzo a Settimo Vittone non lontano da Ivrea un piccolo affresco Le tre Marie

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